Tra gli interrogativi che si pongono tutti i soggetti che hanno intezione di aprire un bed and breakfast c’è sicuramente quello relativo agli aspetti fiscali di questo tipo di attività, quali sono gli adempimenti da espletare, ma soprattutto quando, come e quante tasse pagare relativamente ai proventi che deriveranno dalla gestione.
In primo luogo è utile ricordare che queste piccole attività ricettive (bed and breakfast, case vacanza e affittacamere) rientrano nella gestione delle leggi regionali che, nella maggior parte delle regioni italiane, non la condiderano come attività di impresa, non rendendo necessaria l’apertura della partiva IVA, nè l’iscrizione al Registro imprese presso la Camera di Commercio.
Tuttavia è sempre possibile gestire queste attività come una vera e propria impresa con apertura di Partita Iva e in forma imprenditoriale, con gli annessi e connessi adempimenti necessari.
La prassi più semplice e, pertanto la più comune, è ovviamente la prima opzione ovvero quello dell’apertura del B&B in forma non imprenditoriale ma attraverso l’esercizio dell’attività in modo occasionale.
In questo caso, i proventi che deriveranno dalla gestione commerciale del B&B, verranno classificati come redditi diversi e il reddito stesso di otterrà dalla differenza tra i proventi maturati meno le spese inerenti e documentate.
Per documentare gli introiti e le spese relative alla gestione del B&B sarà pertanto necessaria una piccola organizzazione contabile da parte del gestore che dovrebbe quantomeno munirsi di un bollettario madre-figlia per rilasciare le ricevute e conservare copia dei documenti degli incassi.
Allo stesso modo sarà necessario conservare tutte le ricevute delle spese inerenti l’attività, ovvero quelle necessarie per lo svolgimento della professione: canoni di affitto, utenze, lavanderia, generi alimentari per la colazione, pulizia, ecc.
Da un punto di vista pratico l’Agenzia delle Entrate ha dato indicazioni per stabilire quando suddette attività sono da considerarsi esercitate o meno in modo professionale, il che comporterebbe l’apertura della partita IVA. Adempimento che, invece, non si rende necessario quando il contribuente (persona fisica) che intraprende questo tipo di attività, lo faccia rispettando due condizioni fondamentali:
- la non presenza di mezzi organizzati;
- l’occasionalità del servizio;
Le regioni tuttavia hanno ulteriormente legiferato sull’argomento indicando ognuna un numero di stanze massimo per l’accoglienza e riguardo le caratteristiche che dovrà avere la struttura. Normativa relativa al numero di stanze che è solo regionale, in quanto per l’Agenzia delle Entrate non fa testo il numero di stanze che la struttura offre ma soltanto i due parametri sopra indicati.
Per quanto riguarda la durata del soggiorno degli ospiti, alcune regioni regioni pongono dei limiti temporali di permanenza: in Abruzzo, Umbria, Campania, Molise e Marche, il soggiorno degli ospiti non può superare i 30 giorni consecutivi.
In Calabria la permanenza non può protrarsi oltre i 60 giorni consecutivi come in Emilia Romagna, dove è necessario che intercorra un periodo di almeno 30 giorni perché si possa rinnovare il soggiorno allo stesso ospite.
In Piemonte, il limite di permanenza è di 45 giorni. In tutte le Regioni in cui non viene sancito un limite per la durata del soggiorno esso è da intendersi con durata massima di un anno.
E’ facilmente intuibile che la gestione di un bed and breakfast, a livello di adempimenti, è piuttosto snella ma, nonostante questo, è necessario conservare in maniera ordinata tutta la documentazione relativa alla sua amministrazione, come ad esempio le quietanze (ricevute non fiscali) dei singoli corrispettivi incassati, sul quale sarà necessario apporre una marca da bollo da 2 € per importi superiori a 77 €, numerate progressivamente, con la data di emissione, il codice fiscale dell’ospite, il numero di giorni di permanenza e il corrispettivo incassato per il servizio e, allo stesso modo, le fatture o ricevute delle spese effettuate inerenti l’attività.
In alcuni comuni occorrerà addebitare ai turisti anche la tassa di soggiorno e provvedere al suo versamento.
E’ altresì utile tenere presente che l’attività dovrà essere svolta in modo non continuativo per evitare che la stessa possa essere annoverata tra le attività di impresa e costringere l’apertura della partita IVA.
Ai fini delle imposte sul reddito, l’attività di gestione del bed and breakfast in forma occasionale, crea un “reddito diverso” da dichiarare nel quadro L del Modello Unico.
Tale reddito è soggetto alle aliquote ordinarie dell’IRPEF e all’addizionale IRPEF e la tassazione avviene in base al principio di cassa dichiarando i solo proventi che fanno capo al periodo d’imposta.
Attività di bed and breakfast in forma di impresa
Quando l’attività di Bed and Breakfast viene svolta in modo non occasionale, continuativamente e attraverso una specifica organizzazione di mezzi, deve necessariamente essere inquadrata come attività d’impresa esercitata in modo professionale, e pertanto rientrare nel regime di imponibilità IVA, con tutti gli obblighi connessi che ne derivano.
Essendo prestazioni alberghiere, il Bed and Breakfast ha la possibilità di non emettere fattura, ma soltanto una ricevuta fiscale o scontrino a meno che la stessa non venga richiesta esplicitamente dai clienti.
Gli adempimenti obbligatori sono i seguenti:
- apertura della partita IVA;
- iscrizione alla Camera di Commercio;
- apertura posizione INPS Gestione commercianti;
- emissione di ricevuta fiscale o fattura se richiesta dal cliente;
- tenuta della contabilità;
- determinazione del reddito di impresa;
- applicazione degli studi di settore;
- tassazione IRPEF, IRAP e addizionali regionali e comunali;
- corrispettivi soggetti ad IVA del 10%
fabio dice
Molto utile , ma alla luce della nuova normatva 2018 non trovo il massimale del b& b in termine di ricavi . Le leggi reg danno un lim max al numero stanze ma non al costo della stanza ….. Quindi fino a quale cifra si resta “ familiare” ? se esiste ! grazie f
Barbara dice
Per quanto riguarda il sito internet, nel caso si tratti di BeB non professionale è corretto averlo? Ci sono voci contrastanti in merito
Omar Cecchelani dice
Non è un problema avere il sito anche perchè non si fa nulla di illegale!
PALUMBO RAFFAELE dice
Penso invece che non si possa tenere il sito internet senza partita iva, perchè viene meno l’occasionalità e la non professionalità del B&B. Inoltre l’occasionalità dell’attività non consente pagamenti con bonifico sul conto corrente personale del gestore, perchè il cliente dovrebbe individuare l’ubicazione del B&B e verificare almomento la disponibilità e non la preventiva prenotazione.
Omar Cecchelani dice
Il sito lo si può tenere, indipendentemente dall’occasionalità o meno dell’attività, sono altri i parametri che considerano chi effettua eventuali verifiche… Paradossalmente sul sito un potrebbe scrivere “aperto da …. a …., chiuso in inverno” ad avvalorare proprio l’occasionalità del servizio…
La seconda parte del discorso non la comprendo la è comunque inesatto che non si possano ricevere bonifici
teresa dice
interessante l articolo .volevo sapere come si fa ad avere le ricevute di quello che si spende come per esempio :la bolletta del gas o della luce che si consuma ?quelli del supermercato va bene,anche per le pulizie che li faccio io stessa ,come dichiaro ? grazie se mi dà una spiegazione.
Antonio dice
Salve, dal mio punto di vista credo che il legislatore abbia avuto una svista a riguardo dei costi di un breve soggiorno nel B&B. Tenuto conto delle evidenti difficoltà del titolare a documentare gran parte delle spese reali sostenute per offrire all’ospite un soggiorno adeguato alle sue esigenze, avrebbe dovuto indicare per le stesse un valore forfettario. In assenza di esso i costi sostenuti sono non detraibili e pertanto l’IRPEF del reddito annuo va pagato sull’intero importo. A meno che il giorno precedente l’arrivo dell’ospite si provveda ad acquistare al market di fiducia quanto serve per un soggiorno di una settimana (prima colazione – che i miei ospiti sono soliti fare all’inglese, detersivi, saponi, ecc) e quantomeno ad avere uno scontrino equivalente.
LUIGI dice
Quale criterio si applica al fine di ripartire le spese inerenti la luce, il gas, l’acqua, il telefono, il condominio a regime di lavoro autonomo svolto in modo occasionale e quindi senza l’obbligo di apertura partita iva?
Grazie
Antonio dice
Salve, nessuno. Il B&B può essere esercitato soltanto nella propria abitazione e neppure il più abile commercialista riuscirebbe a ripartire le spese di luce, acqua, gas, riscaldamento, a giornata e a persona . Sarebbe necessaria una modifica della fiscalità attuale per il B&B occasionale che attribuisca un valore forfettario a questi costi. Ma i titolari di B&B non hanno alcuna organizzazione che porti avanti questa esigenza in sede parlamentare, per cui …….nessuno.
giorgio lugli dice
Articolo abbastanza esauriente anche se la materia è ancora molto controversa.
Primo dubbio sulle detrazioni.
Le spese energetiche(luce, gas,riscaldamento) in un BeB non sono ripartibili nelle varie stanze se non in maniera del tutto discrezionale da parte del gestore in funzione delle presenze. inoltre il gestore è obbligato a vivere nel BeB e quindi egli stesso consuma, come si portano quindi in detrazione?
Secondo dubbio: l’agenzia delle entrate accetta che io possa portare in detrazione con regolare fattura, il costo del mobilio che ho sostenuto per l’arredamento di un BeB gestito in maniera non professionale?
Grazie per una risposta e se fosse possibile avere anche le coordinate della circolare della AdE che disciplina la materia
Comunque un ringraziamento per il vostro sforzo per chiarire una materia tra le più intricate
Giorgio
Antonio dice
Salve, quando stabilisce il costo a giornata del soggiorno nel suo B&B il proprietario deve tener conto dei consumi non frazionabili delle varie utenze che dovrà sostenere per ogni ospite e includere il costo relativo nell’offerta.
E’ vero che questi sono costi non detraibili dall’importo ricevuto per il soggiorno e perciò dovrà pagarci anche l’IRPEF in funzione del suo scaglione di reddito. Se la tariffa giornaliera del B&B è di 25 €/die e gli oneri dei servizi non frazionabili sono valutabili in 5 €/die, con lo scaglione di reddito del 27% egli avrà un onere IRPEF aggiuntivo di 1,35 €/die…. recuperabili suppongo aumentando un pò la tariffa
Franco dice
Buongiorno, l’ho trovato molto interessante, ho un piccolo appartamento indipendente in Villa, con mia moglie stiamo facendo un pensiero ad aprire un B&B… il problema sono le tasse. (Non con partita iva)
Cinzia Bini dice
Vorrei
Vorrei aprire b&b. Ho trovato la informativa molto utile. Grazie
Cleno dice
Buongiorno, gestisco assieme a mia sorella un B&B in forma non imprenditoriale ( nella regione Lazio ) essendo attività stagionale con apertura 6 mesi l’anno. Le utenze ( gas GPL, poiché trattasi di casale in campagna non servito da rete a metano ) ed energia elettrica, quali aliquote dovrebbero avere? Non si capisce infatti se al 22% o al 10 % . Trattandosi di attività extralberghiera dovrebbe essere quest’ultima, tuttavia il fornitore del gas ha dubbi in proposito nonostante le nostre rassicurazioni. Chi ha ragione? Grazie
MICHELE dice
Salve , visto l’entrata in vigore dello scontrino elettronico , i proprietari di B&b senza p.iva come si dovranno comportare ?
Grazie .
Antonio dice
Salve, per i B&B occasionali la normativa fiscale non è cambiata e prevede il rilascio di una ricevuta non fiscale del tipo madre/figlia di cui il titolare deve conservare la copia per la dichiarazione dei redditi.
Gabriella dice
Salve a tutti, gestisco un B&B senza p.iva a Bologna, non capisco perchè non si possano accettare intermediazioni per i senza p.iva, ad esempio posso usare Booking accettando pagamenti diretti fìda parte dei miei clienti e pagare io poi la tassa di soggiorno al comune, ma non posso usarlo come intermediario e farmi pagare direttamente da booking per chi soggiorna nella mia struttura (assolvendo comunque da me alla tassa di soggiorno).
Qual è il motivo fiscale per cui senza partita iva non posso avere intermediazioni ma posso solo farmi promuovere da siti e da internet in generale?
Grazie
Patrizia dice
Salve, un B&B gestito da un agricoltore sia nella abitazione principale che in altro fabbricato è soggetto a tassazione IMU o rientra nella definizione di fabbricati strumentali agricoli quindi equiparati agli edifici dedicati per agriturismo?
Antonio dice
Salve, il B&B occasionale può essere esercitato soltanto nell’abitazione in cui il titolare ha la residenza.
Mario DV dice
Informativa molto chiara ed interessante, Grazie. ho appena aperto un Agriturismo nella regione Campania, per favore potresti indicarmi quale la legge di riferimento in cui “l’Agenzia delle Entrate ha dato indicazioni per stabilire quando suddette attività sono da considerarsi esercitate o meno in modo professionale, il che comporterebbe l’apertura della partita IVA. Adempimento che, invece, non si rende necessario quando il contribuente (persona fisica) che intraprende questo tipo di attività, lo faccia rispettando due condizioni fondamentali:
la non presenza di mezzi organizzati;
l’occasionalità del servizio;”
gianni dice
Perchè tutto questo??? io sono un piccolissimo commerciante e devo emettere sempre lo scontrino fiscale, su uno svelto che pago 1 euro e vendo 1,15 per non andare fuori prezzo lo stato si prende il 60% poi hanno messo anche il POS obbligatorio e sono altro 2% e sono tenuto a versare (pagare) i contributi sempre sia che lavoro o non lavoro, mo se tu incassi dei soldi come b&b come lo fai fai, perchè non devi pagare tasse, cazzate di questo paese di……, non mi resta che chiudere!!! ma se chiudo cosa vado fare?
Marina Foria dice
Buongiorno, ho un b&b senza p.iva attività occasionale. devo rispettare il limite di 5000 di volume di affari?
L’ufficio di collocamento mi considera disoccupato perché ho un b&b non imprenditoriale. è giusto? (di solito essendo attività saltuaria bisogna avere un altro lavoro).
Luca dice
Riguardo l’importo dei €5.000 credo non abbia alcuna valenza in termini di “professionalità” o meno dell’attività ma indichi solo il limite entro cui non vi è necessità di aprire una posizione INPS nella gestione separata.
Superato questo limite più che vietato diventia “difficile” operare senza partita iva.
Più che un importo limite di fatturato questo non deve superare gli introiti di altra attività principale. Resta anche a me il dubbio nel caso non si abbiano altre attività se si possa o meno operare come B&B non professionale.
Luca M dice
Buongiorno,
Anche io sono interessato ad aver chiarezza sulla questione. SI può operare come B&B non professionale se non si ha altra attività? Che senso avrebbe esser costretti ad aprire una partita Iva quando magari si opera un piccolo B&B con una sola stanza o due?
Giu dice
Buongiorno, vi espongo il mio dubbio.
Vorrei trasformare un mio appartamento in una tipologia extralberghiera..
Qualora fossi orientato ad adottare la tipologia “affittacamere ” , da regolamento c’è un numero minimo di giorni di permanenza dell’utente.( t giorni se non sbaglio).
La mia domanda è questa: posso pensare di adottare la tipologia “affittacamere” anche per soggiorni brevi di una o due notti, oppure obbligatoriamente devo virare sul B&B con spazi comuni, servizio di prima colazione etc.
Luca dice
Bisognerebbe vedere la normativa regionale perchè varia di regione in regione. In Lombardia, ad esempio, la tipologia “affittacamere” addirittura non è più indicata.
fabio amici dice
gradirei chiarimenti sul periodo minimo di chiusura annuale per poter usufruire delle agevolazioini fiscali (30 giorni?)..Scrivo dalla regione Marche.
Maria Paola Scorrano dice
Buongiorno, gestisco un b&b a conduzione familiare di tipo occasionale. Nella mia citta’ non c’e’ tassa di soggiorno. Io svolgo un’altra attivita’ in via principale per cui posseggo partita iva. Il mio commercialista mi ha comunicato che quest’anno devo emettere agli ospiti fatturazione elettronica e non piu’ ricevuta fiscale. Io non sono convinta poiche’ trattasi sempre di introiti diversi occasionali di importi inferiori a € 5.000,00. Inoltre nelle varie community leggo pareri discordanti.
Potete aiutarmi a capire??
Omar Cecchelani dice
Se l’attivitò di B&B è occasionale e la sua partiva IVA è aperta per un’altra attività, potrà continuare a non emettere alcuna fattura elettronica perchè lei non deve emettere fattura… Continua ad essere sufficiente la ricevuta come in passato…
Ne ho parlato in questo articolo: https://www.bedandbreakfastdisuccesso.it/scontrino-elettronico-bb/
Luca dice
Concordo. Se è di tipo occasionale non necessita di partita iva pertanto non può emettere fattura. Come già suggerito la partita iva è dell’altra attività. Dato quello che le dice il commercialista verifichi però con lui perchè mi suona molto strano. (non vorrei che l’abbia fatta rientrare come attività professionale magari allargato la sua parita iva con altro codice ateco per questa attività secondaria). Riguardo l’importo dei €5.000 non ha alcuna valenza in termini di “professionalità” o meno dell’attività ma indica solo il limite entro cui non vi è necessità di aprire una posizione INPS nella gestione separata.
fiammetta dice
chiedo scusa ma c’è un punto che proprio non ho capito….è obbligatorio avere la propria residenza nel b&b? Nel caso si tratti di seconda casa??