Sono sempre più numerose le persone che decidono di sfruttare le opportunità offerte dalla sharing economy concedendo in locazione un appartamento, o una qualsiasi unità abitativa, di proprietà su Airbnb. Il proprietario dell’immobile (in gergo definito host) accoglie all’interno del proprio immobile gli ospiti (ovvero i guest) e si prodiga al meglio per offrire un’esperienza di soggiorno il più gradevole possibile.
Ad ospiti soddisfatti corrispondono ottime recensioni e un alto livello di prenotazioni e, di conseguenza, un incremento dei guadagni, sia da parte del proprietario che dell’intermediario immobiliare utilizzato per la pubblicazione online dell’annuncio. Airbnb è ovviamente molto sensibile alle prestazioni offerte dai suoi host, a tal proposito, quattro volte all’anno effettua delle verifiche analitiche, stilando una vera e propria classifica e premiando i migliori.
I proprietari giudicati capaci di offrire una esperienza straordinaria ai turisti vengono insigniti dello status di Superhost. A seguito del riconoscimento, i soggetti vedranno comparire sulla pagina dell’annuncio uno speciale badge, in modo che tutti gli utenti in cerca di un alloggio possano riconoscerli e distinguer loro dagli altri host.
Va da sé che l’ottenimento tale qualifica offra innumerevoli vantaggi, primo dei quali l’incremento delle prenotazioni anche nell’ordine del 60%. Airbnb concede ulteriori benefici ai Superhost che potranno avere un coupon viaggio di 100 dollari ma solo nel caso in cui mantengano lo status per un intero anno e l’assistenza prioritaria 24 ore su 24, nonché l’anteprima sulle novità e la partecipazione ad eventi esclusivi.
Come abbiamo detto, il portale effettua una ricerca analitica per stabilire i proprietari meritevoli di acquisire questo particolare titolo, basandosi su una serie di requisiti minimi da rispettare. Il riconoscimento può essere revocato qualora, in sede di verifica, l’host non riesca a mantenere gli standard di ospitalità richiesti. Quindi il proprietario non può certo dormire sugli allori ma deve continuare a cercare nuove soluzioni per rendere la propria struttura sempre più accogliente e il soggiorno indimenticabile.
Indice:
Cos’è il Superhost?
Superhost non è un nuovo personaggio della Marvel ma una particolare qualifica che Airbnb assegna agli host ritenuti migliori. Sono i proprietari delle strutture che attraverso una perfetta gestione, un’assoluta disponibilità e la maniacale attenzione ai particolari riescono ad offrire straordinarie esperienze di soggiorno ai propri ospiti. Rappresentano dei modelli da seguire per tutti gli altri host che intendono migliorare i servizi offerti.
Per potersi diversificare dal resto degli annunci, un Superhost riceve automaticamente un badge identificativo che certifica il suo nuovo status. Airbnb controlla l’attività di questi speciali utenti quattro volte all’anno, in modo da verificare il mantenimento degli alti requisiti richiesti ed eventualmente togliere il riconoscimento se il soggetto non è più ritenuto all’altezza.
Come diventare un Superhost?
Superhost è uno status che non si può richiedere, non occorre candidarsi né, tantomeno, è un servizio acquistabile pagando una determinata tariffa; si tratta, semplicemente, di un premio assegnato direttamente da Airbnb. Qualsiasi host con un regolare account attivo e rispettoso dei requisiti, che a breve andremo ad elencare, verrà preso in considerazione analizzando le sue prestazioni degli ultimi 12 mesi di attività sul portale.
Le valutazioni vengono effettuate trimestralmente in data 1° gennaio, 1° aprile, 1° luglio e 1° ottobre e in base ai risultati della verifica analitica si stabiliscono i migliori che riceveranno il badge di Superhost. La comunicazione dell’eventuale riconoscimento avviene entro 10 giorni dal termine della della fase di valutazione.
Vediamo quali sono i requisiti necessari per poter ottenere lo status o, quantomeno, rientrare tra i soggetti papabili di tale riconoscimento:
- nei 12 mesi precedenti è necessario aver completato un minimo di 10 prenotazioni oppure 3 prenotazioni ma con un soggiorno complessivo di almeno 100 notti;
- mantenere un tasso di risposta pari o superiore al 90%: uno degli aspetti che incide maggiormente sulla soddisfazione dell’ospite è la tempestiva e continua assistenza da parte del proprietario;
- il tasso di cancellazione non deve superare l’1%: ciò significa che su 100 prenotazioni è possibile rifiutarne o cancellarne soltanto una. Fanno eccezione i casi straordinari che rientrano nei termini delle circostanze attenuanti stabiliti dal regolamento interno di Airbnb;
- nei precedenti 365 giorni a partire dal momento della valutazione è necessario aver mantenuto un giudizio complessivo non inferiore a 4,8. Questo è uno dei requisiti più importanti in quanto è un chiaro indice del livello di soddisfazione e gradimento da parte del cliente.
Considerando che 5 è il voto più alto ottenibile, risulta facile intuire come per diventare Superhost bisogna, in pratica, non aver mai ricevuto una recensione negativa.
Vantaggi dello status di Superhost
Dopo aver analizzato tutti i requisiti necessari per diventare Superhost e appurato quanto sia difficile e quanto lavoro possa esserci dietro il conseguimento di tale status, proviamo a capire quali vantaggi comporta per locatore che opera su Airbnb tale riconoscimento.
Per prima cosa è opportuno sfatare la leggenda metropolitana secondo cui il badge di Superhost incide sul ranking dell’annuncio. Per stessa ammissione di Airbnb, la particolare qualifica non fa scalare, in alcun modo, posizioni all’interno della classifica dei risultati di ricerca. In pratica, si continuerà a competere con le offerte concorrenti secondo le consuete dinamiche di mercato. L’unico vantaggio in tal senso, se così vogliamo definirlo, è la possibilità per l’utente di sfruttare uno specifico filtro di ricerca che individua solo gli annunci contrassegnati con il badge Superhost.
I reali benefici che si ottengono grazie al riconoscimento sono i seguenti:
- maggiori prenotazioni: statistiche alla mano, un annuncio che riceve il badge di Superhost può incrementare in modo significativo le prenotazioni, arrivando anche ad aumenti mediamente nell’ordine del 50/60% e con punte dell’80%;
- incremento dei guadagni: sempre secondo quanto indicato dai dati statistici forniti da Airbnb, i profitti aumentano in media di oltre il 20%. Resta da stabilire se i maggiori introiti siano frutto del più alto numero di prenotazioni o dal poter applicare una tariffa superiore forti del nuovo status acquisito;
- garanzia di affidabilità e professionalità: il badge Superhost è paragonabile ad un marchio di qualità che offre notevoli garanzie all’ospite. Quindi, se ci troviamo dinnanzi a due annunci del tutto simili ma in un caso la struttura è gestita da un Superhost, è molto probabile che la scelta ricada proprio su quest’ultimo. Anche se la tariffa risulta superiore, si ha la quasi assoluta certezza di soggiornare in una struttura accogliente, che garantisce la corrispondenza con la realtà di descrizione e foto postate nell’annuncio e un servizio impeccabile che mette al riparo da spiacevoli sorprese. In altre parole, si prenota con molta più tranquillità rispetto alle offerte proposte dai normali host;
- pubblicità gratuita: Airbnb invia periodicamente ai viaggiatori delle email con allegate liste di strutture di possibile interesse e con i relativi link per visitare gli annunci. I Superhost entrano di diritto in questi elenchi quindi ricevono pubblicità gratuita, che fa aumentare di non poco la probabilità di ottenere nuove prenotazioni;
- bonus maggiorato per invito nuovi host: è risaputo come ogni qual volta si invita una persona ad iscriversi come host sul portale, Airbnb offre in cambio un bonus in denaro spendibile esclusivamente sul sito. Per i Superhost il benefit riceve un ulteriore incremento del 20%;
- bonus viaggi: ogni Superhost che riesce a mantenere il badge per almeno un anno riceve in cambio crediti di viaggio per un valore di 100 dollari;
- speciale filtro di ricerca: l’utente che desidera trovare un alloggio dispone di un classico menù di ricerca in cui applicare una serie di filtri. Tra questi c’è anche quello specifico per Superhost che mostrerà solo gli annunci che rientrano in tale categoria. E’ facile intuire come applicando il filtro la schiera di concorrenti si assottiglierà drasticamente, a tutto vantaggio delle sole offerte dei Superhost.
È possibile perdere il titolo di Superhost?
Lo status può essere revocato da Airbnb qualora non sussistano più i requisiti richiesti. La verifica viene effettuata 4 volte l’anno: all’inizio di ogni trimestre si controlla il rispetto delle condizioni riferite all’anno precedente. Basta perdere anche uno solo dei requisiti richiesti che abbiamo riportato nel relativo paragrafo, per vedersi revocata la qualifica di Superhost.
Vale davvero la pena essere Superhost su Airbnb?
Partiamo subito col dire che quasi l’80% degli host iscritti su Airbnb non ha i requisiti per fregiarsi di tale titolo. I motivi sono sostanzialmente due:
- numero insufficiente di prenotazioni annuali e punteggi delle recensioni troppo bassi: quindi i Superhost sono una vera e propria elite, un esiguo gruppo di proprietari che svolgono l’attività in maniera particolarmente professionale e godono, come abbiamo visto, di una serie di vantaggi.
Il miglioramento della posizione nei risultati di ricerca è assolutamente marginale, invece è sensibile l’aumento dei guadagni che salgono anche del 60%, e delle prenotazioni con incrementi massimi di oltre l’80% rispetto ad un host normale. Tuttavia, è bene precisare che tale impennata relativa profitti è dovuta, soprattutto, al balzo delle tariffe che i Superhost, dall’alto del proprio status, possono permettersi di applicare.
Infatti, è chiaro che un annuncio con il badge Superhost colpisca molto più l’ospite e lo invogli, quantomeno, a consultare l’offerta. È altrettanto vero che tale riconoscimento rappresenta la garanzia di ricevere un servizio di grande qualità. Tuttavia, i dati statistici indicano la possibilità di ottenere ottimi risultati anche con la normale qualifica di host, e come ci siano altri badge molto importanti particolarmente apprezzati.
Ci riferiamo in particolar modo al Family/Kid Friendly e Business Travel Ready: gli host che hanno ottenuto da Airbnb l’approvazione per questi badge in media incrementano del 6% le loro prenotazioni e, di conseguenza i loro guadagni.
Per rispondere alla domanda iniziale, il Superhost è senza dubbio un titolo che migliora gli affari su Airbnb ma non è indispensabile per ottenere dei buoni risultati grazie al proprio annuncio.
Come rimanere Superhost: trucchi del mestiere
Se da una parte il badge di Superhost offre indubbi vantaggi, dall’altra il mantenimento dello status è tutt’altro che facile dovendo sottostare ai controlli trimestrali per la verifica dei requisiti. Sappiamo bene come non sia semplice ottenere tale riconoscimento, il notevole impegno e il duro lavoro che si deve fare perciò, vediamo alcuni consigli utili per conservare il badge più a lungo possibile:
- la sincerità paga sempre: un errore da non commettere è quello di esagerare nella descrizione della struttura e dei servizi offerti travalicando anche la realtà. Spesso un host è tentato di aggiungere particolari che non corrispondono esattamente al vero, solo per ottenere qualche prenotazione in più. Certo non è sbagliato mettere in risalto gli aspetti migliori e i punti di forza della propria casa, ma sempre con il dovuto equilibrio e buon senso. Grandi aspettative non rispettate si tramutano, automaticamente, in delusione ed insoddisfazione da parte dell’ospite e in recensioni negative. Il guest va invogliato a prenotare ma è opportuno mantenere un approccio cauto, evitando di svelare tutte le carte a disposizione conservando sempre qualche asso nella manica;
- massima professionalità: affittare un appartamento a scopo turistico su Airbnb anche se non è la propria abituale occupazione ma un modo per arrotondare le entrate, è comunque un’attività da gestire con professionalità. Per avere successo l’improvvisazione deve essere pari a zero, ed è importante considerare la propria struttura come se fosse un vero e proprio albergo. Ciò significa essere pronti ad ogni evenienza e intervenire tempestivamente per risolvere qualsiasi eventuale problema;
- mostrarsi sempre disponibili: dal momento della richiesta di prenotazione fino al check out l’ospite deve ricevere sempre un’adeguata assistenza. Dimostrare disponibilità, preoccuparsi di come è andato il viaggio, offrire consigli su quali luoghi visitare o dove andare a gustarsi un buon pranzo, rispondere ad ogni quesito ed essere preparati a qualunque evenienza, sono tutti aspetti che incidono in maniera determinante sulla qualità del soggiorno offerto e sul giudizio finale;
- stabilire regole chiare: quando si inserisce un annuncio è necessario compilare una sezione con le regole della casa. Si tratta di una serie di raccomandazioni, limiti e vincoli che qualsiasi ospite è tenuto a rispettare. Sarebbe bene riportare con assoluta chiarezza, sin dal momento della prenotazione, tali regole e/o restrizioni per evitare spiacevoli incomprensioni. Ad esempio è consigliabile indicare nella descrizione dell’alloggio gli orari del silenzio, le temperature di funzionamento dell’impianto di riscaldamento e climatizzazione, l’eventuale presenza della tassa di soggiorno o di altre imposte da applicare alla tariffa.
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