Sempre più proprietari di immobili decidono di sfruttare lo strumento degli affitti brevi per generare profitto. Chiunque disponga anche di un unico locale libero può offrire alloggi confortevoli con prezzi convenienti a turisti, viaggiatori e lavoratori. Gestire una casa vacanze impone un certo impegno e una serie di azioni da effettuare per garantire un adeguato servizio e il rispetto degli adempimenti fiscali. Tuttavia, se la proprietà è una sola, sarà possibile svolgere le pratiche burocratiche autonomamente e senza particolari problemi.
Il sistema tributario italiano, in merito alla gestione degli affitti turistici, è piuttosto morbido e richiede, in buona sostanza, solo l’emissione di una ricevuta su richiesta del locatario. Tale documento certifica le somme pagate dagli ospiti a fronte del servizio offerto. Per ottimizzare il rilascio del documento è possibile creare modelli con la maggior parte dei campi precompilati, dovendo solo aggiungere i dati del cliente, le informazioni della transazione e il corrispettivo pattuito.
Indice:
Cos’è e a cosa serve la ricevuta di affitto per casa vacanze
La ricevuta d’affitto breve è il documento con cui il proprietario della struttura ricettiva attesta e giustifica il pagamento del canone concordato ricevuto dall’ospite.
L’ordinamento tributario italiano considera la persona che soggiorna presso una casa vacanze come un cliente del proprietario, pertanto quest’ultimo è tenuto a emettere una ricevuta su esplicita richiesta dell’ospite stesso. Non si tratta di un documento con valore fiscale come può essere una fattura, visto che la normativa in materia non impone l’apertura di una partita IVA per allocare un’abitazione ai fini ricettivi.
Per emettere la ricevuta è possibile richiedere al proprio comune un apposito blocchetto con fogli bianchi da compilare al momento. E’ anche possibile acquistare il necessario in cartoleria, oppure predisporre un modulo PDF in base alle proprie esigenze. La cosa importante è che il formato del documento sia adatto per gli affitti e contenga tutti i campi rilevanti.
Quando emettere una ricevuta d’affitto breve e quando una fattura
La struttura ricettiva può essere gestita in forma imprenditoriale oppure senza apertura di partita IVA, evitando così molti oneri burocratici. Nel caso di struttura ricettiva senza partita IVA, come abbiamo visto, il locatore deve rilasciare almeno una ricevuta qualora l’ospite lo richiedesse. A tal proposito, è il DPR n. 663/72 a stabilire come l’emissione del documento non sia comunque obbligatoria se il proprietario non risulta titolare di partita IVA, tranne che su esplicita richiesta del cliente, oppure a seguito di pagamento in contanti. In questo caso la ricevuta ha la funzione di tenere traccia del pagamento sia da parte del locatore che dell’affittuario.
Molti turisti, o comunque soggetti privati, nella maggior parte dei casi, non hanno alcun bisogno di una ricevuta. Professionisti e titolari di partita IVA che viaggiano per affari necessitano di un documento che attesti la spesa effettuata per poi, ad esempio, consegnare la ricevuta al datore di lavoro o all’azienda ed essere eventualmente rimborsati.
Inoltre, il Decreto Legge n. 50/2017 che disciplina la locazione breve turistica, permette di svolgere un’attività di affitto casa vacanze senza partita IVA e registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Tale possibilità è ammessa qualora non vengano superati i 30 giorni continuativi di affitto durante l’anno solare e l’attività ricettiva offra solo servizi accessori quali la pulizia delle stanze e il cambio della biancheria.
Rispettando i suddetti requisiti è possibile gestire la casa vacanze senza aprire la partita IVA. Al contrario, il proprietario dovrà avere una partita IVA e, indipendentemente dal tipo di cliente, sarà sempre tenuto a rilasciare la fattura.
Compilazione della ricevuta
Compilare la ricevuta per l’affitto breve è un’operazione semplice e piuttosto intuitiva. Tuttavia, potrebbe comportare qualche difficoltà se il locatore fosse alla prima esperienza. In questo caso può essere una buona idea utilizzare un modello fac-simile reperibile molto facilmente online.
Per la corretta compilazione è necessario tenere presenti i seguenti aspetti:
- l’importo dell’affitto concordato dev’essere inserito al lordo delle tasse e di eventuali commissioni da versare agli intermediari quali Airbnb, Booking, ecc;
- se la cifra complessiva supera 77,47 euro e non risulta già soggetta a IVA, è obbligatorio apporre una marca da bollo da 2 euro sulla copia originale da consegnare all’ospite.
Quali informazioni deve contenere una ricevuta per affitto breve?
Scaricando da siti specializzati un modello fac-simile sarà possibile capire quali dati siano necessari per compilare in modo corretto la ricevuta per l’affitto turistico. Le informazioni riguardano:
- il proprietario;
- la casa vacanze o comunque la struttura ricettiva;
- il locatario.
Una ricevuta per locazione breve è, generalmente, composta da tre parti. La prima sezione contiene le informazioni relative alla transazione, vale a dire:
- il numero progressivo della ricevuta;
- i dati del locatore (nome, cognome, codice fiscale e indirizzo di residenza);
- i dati dell’inquilino (nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e e-mail);
- il luogo e la data dove avviene la compilazione del documento;
- la causale di rilascio della ricevuta.
Nella seconda parte sono presenti i dati riguardanti la prenotazione e, nello specifico:
- la data di arrivo e di partenza degli ospiti;
- il numero di persone che hanno soggiornato presso la casa vacanze;
- l’indirizzo della struttura ricettiva.
L’ultima parte riguarda la tariffa applicata e il pagamento, includendo le seguenti informazioni:
- l’importo del deposito di sicurezza (qualora fosse previsto);
- il prezzo dell’affitto giornaliero;
- il numero di giorni da addebitare al locatario;
- l’eventuale tassa di soggiorno;
- i costi aggiuntivi per servizi accessori;
- il metodo di pagamento (carta di credito, contanti, bonifico, ecc);
- l’importo complessivo al lordo di tasse e commissioni;
- la firma del locatore;
- la dicitura “Ricevuta di Pagamento Pagata” oppure “Pagamento in Sospeso“.
Le suddette informazioni che abbiamo elencato non sono suddivise per importanza. Ciò significa che bisogna inserire tutti i dati richiesti, altrimenti la ricevuta potrebbe non risultare valida. In tal senso, le informazioni essenziali che non devono mancare riguardano:
– numero progressivo;
– data di emissione della ricevuta;
– dati del locatore e dell’ospite;
– importo complessivo (al lordo di tasse e commissioni di eventuali intermediari);
– marca da bollo da 2 euro se la cifra supera i 77,47 euro;
– firma del locatore o comunque chi emette il documento.
La ricevuta dev’essere emessa in duplice coppia. Il documento originale va consegnato all’ospite, mentre la coppia conservata dal locatore (utile per la dichiarazione dei redditi). È possibile rilasciare la ricevuta subito dopo il pagamento, oppure spedirla via e-mail o in formato cartaceo in un secondo momento.
Se la ricevuta dovesse presentare errori, il proprietario è tenuto a rilasciare un altro documento con un nuovo numero progressivo. In questo caso deve comparire la dicitura “Ricevuta Correttiva” e il riferimento alla ricevuta errata, in modo che sia chiaro come il documento ne annulla e sostituisce uno già emesso. La nuova ricevuta sostitutiva non può subire ulteriori modifiche.
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